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Reati Economici e Societari: cosa dice la legge

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I reati economici e societari rappresentano una delle aree più complesse e sensibili del diritto penale italiano. Colpiscono la fiducia nei mercati, alterano la concorrenza e compromettono il funzionamento delle imprese. In questo articolo analizziamo cosa prevede la normativa italiana, chi può essere ritenuto responsabile, quali sono le pene e come le aziende possono prevenire il rischio di illeciti.

Cosa si intende per reati economici e societari

Per reati economici si intendono tutti quei comportamenti illeciti connessi all’attività economica, che arrecano danni al sistema finanziario, allo Stato o ad altri operatori economici. I reati societari, invece, riguardano la gestione irregolare o fraudolenta delle società, con effetti negativi su soci, creditori e mercato. Entrambi i fenomeni sono regolati da specifiche disposizioni del Codice Penale e da leggi speciali.

Quali sono i principali reati economici previsti dal Codice Penale

Il Codice Penale italiano e le normative collegate contemplano diverse fattispecie di reati economici. Tra i più comuni troviamo:

  • Evasione fiscale: omessa dichiarazione o occultamento di ricavi per sottrarsi al fisco.
  • Riciclaggio e autoriciclaggio: reimpiego di capitali di origine illecita.
  • Bancarotta fraudolenta: distrazione di beni o falsificazione di bilanci in caso di fallimento.
  • Corruzione e concussione: reati legati all’abuso di potere economico o pubblico.

Questi reati compromettono la trasparenza del sistema economico e possono coinvolgere imprese, manager e professionisti.

I reati societari più comuni secondo la normativa italiana

I reati societari sono disciplinati principalmente dagli articoli 2621 e seguenti del Codice Civile, nonché dal Codice Penale. Tra i più rilevanti troviamo:

  • False comunicazioni sociali (falsi in bilancio): alterazione volontaria dei dati contabili per trarre vantaggio.
  • Ostacolo all’esercizio delle funzioni di vigilanza: impedire o ostacolare i controlli da parte degli organi preposti.
  • Abuso di informazioni privilegiate: uso scorretto di informazioni riservate nei mercati finanziari.
  • Conflitti di interesse non dichiarati: quando amministratori agiscono a beneficio proprio o di terzi.

Questi comportamenti sono penalmente rilevanti e possono comportare gravi sanzioni.

Chi può essere perseguito per reati economici e societari

La responsabilità per questi reati può ricadere su più soggetti:

  • Amministratori e dirigenti che abbiano agito in modo fraudolento o negligente.
  • Sindaci e revisori che non abbiano vigilato adeguatamente.
  • Consulenti esterni se coinvolti nella predisposizione di documenti falsi o pratiche illecite.
  • Società stesse, nel caso in cui l’illecito sia riconducibile a un vantaggio o interesse per l’ente.

La legge prevede inoltre la responsabilità amministrativa dell’ente ai sensi del D.Lgs. 231/2001.

Le pene previste per i reati economici e societari

Le sanzioni variano a seconda della gravità del reato e del ruolo del soggetto coinvolto. Tra le principali pene previste:

  • Reclusione da pochi mesi fino a oltre 10 anni nei casi più gravi.
  • Sanzioni pecuniarie anche elevate.
  • Sanzioni interdittive, come l’interdizione temporanea dai pubblici uffici o l’incapacità di contrarre con la pubblica amministrazione.
  • Confisca dei beni ottenuti con il reato.

In presenza di recidiva o condotta particolarmente fraudolenta, le pene possono essere aumentate.

La responsabilità delle società secondo il D.Lgs. 231/2001

Il Decreto Legislativo 231/2001 ha introdotto in Italia la responsabilità amministrativa degli enti per alcuni reati commessi nel loro interesse o vantaggio. Se un soggetto apicale o sottoposto commette un reato economico o societario, la società può essere chiamata a rispondere direttamente, subendo:

  • Sanzioni pecuniarie.
  • Sanzioni interdittive (es. sospensione dell’attività).
  • Confisca e pubblicazione della sentenza.

Per evitare la responsabilità, l’ente deve adottare modelli organizzativi idonei a prevenire i reati, nominare un Organismo di Vigilanza e aggiornare periodicamente le proprie procedure.

Come difendersi da un’accusa di reato economico o societario

Chi si trova coinvolto in un procedimento per reati economici o societari deve agire tempestivamente. È fondamentale:

  • Rivolgersi a un avvocato penalista esperto in diritto societario.
  • Raccogliere prove documentali e testimonianze.
  • Dimostrare l’assenza di dolo o negligenza.
  • Collaborare con gli inquirenti, ove possibile, in ottica di trasparenza.

In alcuni casi, è possibile accedere a forme di patteggiamento o riti alternativi per ridurre l’impatto della sanzione.


La prevenzione dei reati economici e societari in azienda

Oggi più che mai la prevenzione rappresenta la chiave per evitare conseguenze penali e reputazionali. Le imprese devono investire non solo in tecnologie e risorse, ma anche in etica e cultura della legalità. L’adozione di un modello di organizzazione, gestione e controllo ai sensi del D.Lgs. 231/2001 non è un semplice adempimento formale, ma uno strumento concreto per tutelare l’azienda.

Un modello efficace deve essere personalizzato sulla realtà aziendale, aggiornato costantemente e diffuso a tutti i livelli. La formazione periodica del personale è fondamentale per sensibilizzare su comportamenti a rischio, così come l’attivazione di canali di whistleblowing sicuri e protetti, in grado di raccogliere segnalazioni anonime.

Per ricevere consulenza legale specializzata nella prevenzione dei reati economici e societari, è possibile visitare il sito dell’Avvocato Livia Rossi, esperta in diritto penale d’impresa e modelli organizzativi 231.

Di Laura

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