Quando un genitore o un parente anziano inizia a perdere la propria autonomia, le famiglie si trovano di fronte a decisioni difficili, spesso in tempi ristretti. Una delle domande più frequenti è: “Meglio una casa di riposo o una RSA?”. La risposta non è universale, perché dipende dallo stato di salute della persona, dal grado di non autosufficienza e dal tipo di assistenza necessaria.
Casa di riposo e RSA: le differenze fondamentali
Sebbene i termini vengano spesso utilizzati come sinonimi, casa di riposo e RSA (Residenza Sanitaria Assistenziale) rispondono a bisogni assistenziali diversi.
- Casa di riposo: è adatta ad anziani parzialmente autosufficienti o con lievi difficoltà nella gestione della vita quotidiana. Qui ricevono supporto nelle attività di base (alimentazione, igiene, mobilità), ma non sono previste cure mediche intensive o continuative.
- RSA: è indicata per anziani non autosufficienti, spesso affetti da malattie croniche, neurodegenerative o da disabilità motorie importanti. Le RSA forniscono assistenza sanitaria, infermieristica e riabilitativa continuativa, in ambienti strutturati per garantire sicurezza e monitoraggio costante.
Quando scegliere una RSA
Una RSA è la soluzione più adeguata quando l’anziano ha bisogno di:
- Somministrazione di farmaci o terapie mediche continue;
- Assistenza infermieristica quotidiana;
- Presenza di personale sanitario h24;
- Riabilitazione motoria o cognitiva;
- Monitoraggio di patologie come demenza senile, Alzheimer, Parkinson o esiti post-ictus.
Queste strutture sono accreditate dal Servizio Sanitario Nazionale e offrono standard elevati di cura per i pazienti più fragili.
Quando è sufficiente una casa di riposo
Se l’anziano conserva ancora una parziale autonomia e non necessita di trattamenti sanitari quotidiani, una casa di riposo può rappresentare un’opzione più adatta. In questi contesti la vita sociale, le attività ricreative e la compagnia di altri coetanei diventano parte integrante del benessere della persona. Le case di riposo offrono un ambiente sicuro e organizzato, con supporto nella gestione della giornata, pasti, pulizia, somministrazione dei farmaci (se prescritti dal medico di base), e attività stimolanti per mantenere attive le capacità residue.
Valutare i bisogni dell’anziano è il primo passo
Ogni situazione è unica. Per questo è importante valutare attentamente il livello di non autosufficienza, possibilmente con il supporto del medico curante o di un geriatra. Spesso la famiglia può sottovalutare il carico assistenziale, trovandosi poi in difficoltà nella gestione quotidiana a casa. In alcuni casi può essere utile un periodo di prova in struttura o l’attivazione di un’assistenza domiciliare temporanea per capire se l’anziano può continuare a vivere a casa oppure necessita di un contesto più strutturato.
Confrontare le strutture: cosa considerare
Indipendentemente dalla scelta tra casa di riposo o RSA, è fondamentale valutare:
- La qualità dell’assistenza (verifica la presenza di personale sanitario e OSS);
- Il rapporto tra operatori e ospiti;
- La trasparenza dei costi e la possibilità di agevolazioni o convenzioni;
- Il grado di pulizia e sicurezza dell’ambiente;
- Le attività proposte per la stimolazione fisica e mentale.
Visitare più strutture, raccogliere pareri e confrontare i servizi è sempre una buona prassi.
Un approfondimento utile per orientarti meglio
Capire quando e come intervenire nella vita di un familiare anziano non è mai semplice. Per approfondire meglio cosa comporta la non autosufficienza negli anziani e quali soluzioni assistenziali esistono (inclusa la casa di riposo o la RSA), ti consigliamo di leggere questa guida dettagliata: Anziani non autosufficienti: cosa sapere davvero. Scegliere tra RSA e casa di riposo non è solo una questione tecnica, ma soprattutto umana. Richiede empatia, consapevolezza e il desiderio di garantire alla persona anziana cura, sicurezza e dignità. Informarsi è il primo passo per non trovarsi impreparati e per offrire al proprio caro la miglior qualità di vita possibile.